Papa Benedetto XVI nelle sue ultime uscite pubbliche prima di ritirarsi a vita monastica ha detto di essere "un pellegrino che inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra", ma che con il cuore, con il suo amore, con la preghiera, con la riflessione e con tutte le sue forze interiore desidera ancora lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell'umanità. "In questi ultimi mesi, - ha detto Benedetto XVI durante la sua ultima udienza - ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa. Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d'animo. Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi". E poi ha concluso: " Il 'sempre' è anche un 'per sempre' - non c'è più un ritornare nel privato.
La mia decisione di rinunciare all'esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell?officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all?opera di Dio".