“Chi sono io per te? Che cosa hai capito di me? Quanto conto nella tua vita? Tu, chi dici che io sia?”. Nella seconda giornata di catechesi, Mons. Arrigo Miglio invita i giovani a lasciarsi interrogare da Gesù.
L’Arcivescovo di Cagliari riconoscere che è “difficile essere discepoli quando non si accetta Gesù fino in fondo”, ma lo è anche quando si ha paura della propria povertà e non si accetta noi stessi, fino a mettersi così come si è nelle sue mani.
L’incontro con il Signore – prosegue Mons. Miglio – per tutti “è avvenuto grazie alla testimonianza e all’aiuto di altre persone, attraverso i volti concreti di altri discepoli nella vita della comunità ecclesiale”. Il passo della maturità di fede, ha lasciato intuire, richiede che venga il momento in cui si crede per un’adesione convinta e personale.
“A coloro che hanno accettato di seguirlo fino in fondo – ricorda il Vescovo – Gesù si rivolge come ad amici, nel lungo dialogo che segue l’Ultima Cena; in quel medesimo momento spiega che la via indicata ai discepoli è la via della gioia piena”.