Con una lettera indirizzata ai responsabili e agli educatori degli oratori, dei gruppi e delle aggregazioni e di tutte quelle realtà ecclesiali legate al mondo giovanile, il vescovo di Cremona, Mons. Antonio Napolioni, ha voluto fare una prima riflessione su un importante appuntamento che coinvolgerà in prima persona i giovani dai 18 ai 30 anni: il Sinodo diocesano sui Giovani. «Vogliamo metterci con i giovani “in ascolto del futuro” –ha detto mons. Napolioni -, quello che il Signore prepara con amore anche alla Chiesa di Cremona, pur tra luci e ombre che dobbiamo imparare a decifrare. Per questo dobbiamo esercitare sempre una effettiva sinodalità, ossia quel “camminare insieme” in cui anche il più giovane o il più debole ha tanto da dire a da offrire a tutti».
Tra le ipotesi quella di concentrarsi in particolare sulla fascia d’età dei 18/30enni. Giovani che già frequentano gli ambienti oratoriani, per un Sinodo che dunque non intende coincidere con una “missione giovani”. Eppure oltre a parrocchie, movimenti e gruppi, potrebbero essere coinvolte anche realtà come la scuola e persino il carcere.
Per quanto riguarda le tempistiche, dopo la prima fase del “ne parliamo”, a gennaio la Settimana dell’educazione vorrebbe dare ufficialmente il via alla fase preparatoria, che potrebbe proseguire sino ad agosto utilizzando le occasioni di pastorale giovanile già calendarizzate. L’auspicio è che proprio i giovani possano reagire nei propri ambienti di vita.
Tappa fondamentale sarà l’esperienza che il Vescovo propone ai giovani a Taizé, il prossimo agosto. Poi dal settembre 2017 al giugno 2018 potrebbe svolgersi la cosiddetta assemblea sinodale, composta naturalmente anche da giovani.